È FINITA SOLO QUANDO È FINITA!
Uno slogan da gridare a squarciagola e da scrivere a caratteri cubitali.
Il più grande insegnamento che ho imparato dallo sport, e nello specifico dalla corsa di ultra distanza, è che si può andare oltre.
Oltre i propri limiti, fisici e mentali.
Limiti che si scoprono unicamente in determinate condizioni, quando ci si è spogliati di tutto e si rimane soli con se stessi e con le proprie debolezze.
Ed è in quei frangenti che bisogna stringere i denti. Che non ci si può dare per vinti. Che non si deve mollare; per poter così oltre-passare un confine sconosciuto che mette soggezione, e scoprire cosa ci aspetta, portandoci a capire di cosa siamo realmente capaci.
Il concetto di andare oltre i propri limiti, può estendersi anche all’Arte.
In questo caso, i limiti sono posti dall’immaginazione e dalle barriere mentali, dalla cultura e dalle abitudini.
Anche questi limiti si possono abbattere per andare oltre e vedere cose che usualmente non vediamo e immaginare cose che altrimenti non riusciremmo ad immaginare.
Cosicché qualsiasi oggetto e materiale può diventare funzionale all’opera d’Arte.
Mi capita molto spesso di imbattermi in qualcosa che stimoli la mia fantasia, ma di non sapere di primo acchito come possa tornarmi utile. Ma se l’ha accesa, in qualche parte del subconscio quell’oggetto o quella forma un posto importante lo ha trovato!
E va conservato nel tempo, in attesa che arrivi il momento giusto per poterlo utilizzare.
Momento che puntualmente è arrivato!
Curiosità, pazienza…
Non fermarsi alle apparenze, ma andare oltre….
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